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1) Dizion. 5° Ed. .
DISPENSA.
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DISPENSA.
Definiz: Sost. femm. Il dispensare, Distribuzione: anche figuratam. ‒
Esempio: Ottim. Comm. Dant. 1, 272: Diputò il Re loro la dispensa per ciascuno dì de' cibi e del vino suo.
Esempio: Davil. Guerr. civ. 2, 303: Il Re aveva riservata a sè medesimo ed a sè solo la dispensa delle grazie e degli onori.
Esempio: Giobert. Rinnov. 2, 376: Saranno rivolti [i beni della Chiesa] a uso legittimo, quando l'amministrazione e la dispensa di essi verrà tolta a coloro che se gli appropriano, e commessa a un governo imparziale e popolare.
Definiz: § I. Poeticam. e figuratam., Ciò che si dispensa, si attribuisce; ed altresì Parte assegnata, attribuita. ‒
Esempio: Dant. Purg. 27: E pria che in tutte le sue parti immense Fusse orizzonte fatto d'un aspetto, E notte avesse tutte sue dispense, ec.
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 652: E notte avesse tutte suo' dispense, cioè e la notte avesse tutte le suoe parti.
Definiz: § II. E pur figuratam., riferito a cibo, vale Il digerirlo, L'assimilarselo, dispensandolo alle membra. ‒
Esempio: Dant. Parad. 5: Convienti ancor sedere un poco a mensa, Perocchè il cibo rigido ch'hai preso Richiede ancora aiuto a tua dispensa (qui in locuz. figur.).
Definiz: § III. E per similit., detto dello stomaco. ‒
Esempio: Benciv. Aldobr. P. 94: Ed imperciò appellano i filosofi lo stomaco dispensa del corpo.
Definiz: § IV. Dispensa, dicesi a un Determinato numero di fogli di un'opera che si pubblichi di tempo in tempo.
Definiz: § V. E per quella Stanza nella casa delle persone benestanti, dove si tengono in serbo le cose da mangiare. ‒
Esempio: Pandolf. Gov. fam. 73: Solo quelle chiavi che s'adoperano a tutte l'ore, come della volta, della cella o della dispensa, queste consegnasse a uno de' più assidui di casa.
Esempio: Pulc. Luc. Driad. 32: Non si poteva in parte o in dispensa Ripor vivanda, o cose per la gola, Che lui non mangi prima che sia mensa.
Esempio: Machiav. Comm. 124: Io lo menai in una dispensa che io ho in su la scala.
Esempio: Anguill. Metam. 8, 321: E spoglia la sua rustica dispensa Di ciò che v'è più dolce e più maturo.
Esempio: Buonarr. Fier. 4, 2, 4: Votator di dispense e guardarobe.
Esempio: Segner. Incred. 180: Ad apporsi con arte [il banchetto], converrebbe osservar di più le cacciagioni apparecchiate in dispensa, il pollame, le pesche, ec.
Esempio: Fiacch. Fav. 1, 82: Di quel palazzo [questa stanza] è la dispensa, Che del ricco padron serve alla mensa.
Definiz: § VI. E per Quel magazzino, che talora si soleva aprire in tempo di carestia a fine di raccogliervi i viveri, e dispensarli poi ai cittadini. ‒
Esempio: Rondin. F. Relaz. 79: Si prendeva di quel cruschello il quale avanzava a' fornaj per la quarantena, se ne faceva pane, e dalla dispensa due o tre volte la settimana si mandava a i Commissarj, che lo distribuissero.
Definiz: § VII. E dicesi altresì, in alcuni luoghi di dispensa Toscana, Quel magazzino annesso a una tenuta, a una fabbrica, e simili, ove si distribuiscono le cose alimentarie agli opranti della tenuta stessa, e coi quali se ne tien conto corrente su speciali libretti. ‒
Esempio: Targ. Viagg. 7, 283: Deve stare [il dispensiere] alla dispensa in Monterotondo, ed avere la consegna ed amministrazione di tutte le provvisioni di viveri per gli uomini e bestiami, e dei ferramenti ec.
Definiz: § VIII. E Term. di Marineria. Quella parte della nave, ove è il deposito dei viveri. ‒
Esempio: Cresc. B. Naut. Medit. 23: Tutta la lunghezza della galea di rota a rota su la squadra, è cubiti cinquanta otto, la quale è divisa in camera di mezo,... in compagna o dispensa:... tutto il resto si dà per camera di poppa, ec.
Definiz: § IX. Dispensa, dicesi altresì L'ufficio della casa del Principe che soprintende alla provvisione delle cose che si consumano giornalmente alla mensa; ed altresì Le persone che vi sono addette. ‒
Esempio: Red. Lett. 1, 318: Fra un giorno, o due, consegnerò alla dispensa del Granduca una scatola di cantucci.
Esempio: E Red. Lett. 2, 169: Credo che a quest'ora il fagotto con i trecento tallari sarà arrivato, già che lo mandai per via della dispensa.
Esempio: Magal. Notiz. Chin. 13: L'ottavo [Magistrato] è la dispensa, che supplisce alle provvisioni della tavola del Re.
Definiz: § X. Dispensa, vale Il dispensare dall'osservanza d'una legge, Concessione di checchessia con deroga alla legge che lo vieta; e riferiscesi propriamente a cose ecclesiastiche. ‒
Esempio: Cas. Pros. 3, 260: M. Antonio de Priuli dal Banco vorria una dispensa in secundo.
Esempio: Speron. Op. 3, 111: Sposar parenti senza dispensa, e forse ancor le sorelle.
Esempio: Dav. Scism. 339: Tutti i teologi e canonisti s'accordavano, che il matrimonio di Caterina non valesse senza dispensa del Pontefice.
Esempio: Davil. Guerr. civ. 2, 77: Il Papa.... negava di concedere la dispensa per potere contrarre matrimonio tra il principe di Navarra e la sorella del Re.
Esempio: Corsin. Stor. Mess. trad. 88: Era egli di parere che in quelle formalità, le quali formano il carattere di superiore, non v'entri mai dispensa.
Esempio: Fag. Comm. 5, 445: Fra donne maritate ed uomini ammogliati.... il contrarre nuovi sponsali è totalmente vietato, se non vien la dispensa della pluralità delle mogli, o quella.... della pluralità de' mariti.
Esempio: Giord. Op. 2, 286: Erano sì costernati [gli Anziani di Lucca], che il giorno appresso in Consiglio domandarono dispensa dalle leggi, e licenza di rinunciare.